Anche chi opera nel turismo, nel rapportarsi al proprio mercato di riferimento, tratta prodotti definiti, con una connotazione che è di per se uno dei fattori determinanti per il successo.
Trattandosi infatti di prodotti con grande incidenza di aspetti immateriali (sensazioni, esperienze, relazioni, ecc) questi devono essere comunicati attraverso una forte connotazione, tale da trasmettere efficacemente e in modo affidabile la promessa di un prodotto che al momento è solo predisposto e che si concretizzerà completamente solo nell’atto della fruizione, grazie alla partecipazione "in diretta" di fornitori, ambiente e turisti-fruitori-protagonisti.
Di fatto, ed è facile constatarlo, le preferenze dei turisti e i turisti stessi cambiano velocemente nel tempo: il prodotto definito oggi è destinato via via a rispondere sempre meno alle esigenze degli utenti; queste esigenze, inizialmente individuate dall’operatore come leve della motivazione all'acquisto, vanno assumendo poi nuove sfumature, si evolvono, fino a cambiare del tutto e rendendo il prodotto iniziale sempre più inadeguato a soddisfarle, quindi non più appetibile, quindi sempre più difficilmente vendibile.
E' a questo punto che la competizione sul mercato si concentra essenzialmente sul prezzo, con una conseguente guerra al massacro con la concorrenza che finisce per condizionare qualità di erogazione ma anche di produzione (gestione al ribasso delle forniture, del lavoro ecc.).
Queste condizioni portano rapidamente il prodotto turistico fuori dalla logica di etica e sostenibilità.
L'innovazione creativa è quindi una questione tutt'altro che secondaria, non solo per la sanità dell'impresa turistica ma anche rispetto al tema della sostenibilità, questione di grandissima attualità, specialmente in quest'anno.
All'operatore turistico, quello dell'accoglienza quanto quello dell'intermediazione o dei servizi e dell'indotto, è quindi necessaria una grande qualità in questo ambito: la consapevolezza della collocazione del proprio prodotto nel mercato e la posizione sulla curva del ciclo di vita del prodotto stesso.

Questa consapevolezza è il punto di partenza per essere pronti all'innovazione del prodotto, è il presupposto per porsi nella condizione di aggiornare o cambiare in modo creativo e quindi innovativo, senza rischiare di perdere la propria identità nello sterile protagonismo della guerra di prezzo.
E' quindi fisiologico, nella natura delle cose, che l'operatore abbia costante bisogno di una certa capacità di ideazione di nuovi prodotti o di innovazione di quelli esistenti
Come disporre di questa capacità creativa?
Come abbinarla ad una razionale organizzazione logistica e commerciale che garantisca prestazioni e ricavi insieme ad etica e sostenibilità?
Insomma si tratta di una possibilità accessibile a tutti o riservata solo a fantomatici "guru"?
Rispetto all'ultima questione diciamo subito che certamente c'è chi è più portato alla creatività, all'innovazione, mentre altri sono più portati alla razionalizzazione e alla organizzazione orientata alla produttività.
Si tratta di due qualità complementari e imprescindibili per una attività d'impresa.
E' altrettanto vero che ciascuno coltiva in maniera diversa queste attitudini, non foss'altro che per gestire le questioni riguardanti la propria vita quotidiana.
Quindi, e questa forse è la novità, con un certo metodo è possibile a tutti - e quindi anche agli operatori turistici - sviluppare la parte concretamente creativa del proprio operato, per individuare proposte nuove, attraenti e redditizie; proposte in qualche modo uniche; è questo che permette di allontanarsi dal pericoloso campo delle vendite di prodotti sostanzialmente uguali a quelli della concorrenza a prezzi sempre più bassi e con margini prossimi allo zero (se non addirittura negativi).
Come fare quindi?
Esiste un metodo, sperimentato con successo sul campo e frutto di un lungo studio del mercato turistico e dei trattati più autorevoli su creatività applicata e marketing.
E' possibile averne maggiori informazioni facendo riferimento ai contatti che si trovano qui->.