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Certificazione di qualità: occasione o intralcio?


Capita spesso che le piccole e medie imprese turistiche percepiscano la certificazione di qualitá come una procedura avulsa rispetto alla operativitá quotidiana, qualcosa in più da fare mentre si è impegnati nell'abituale lavoro orientato al cliente.
Quasi sempre le procedure e la relativa  documentazione vengono vissute dagli operatori come esercizi noiosi e poco utili che vanno a turbare la consolidata prassi aziendale se non addirittura ad intralciarla.
Di conseguenza lo sforzo del management e l'impiego di risorse, spesso in parte pubbliche, vengono in gran parte sacrificati nel tentativo di far sussistere artificiosamente un sistema "parallelo" alla routine aziendale, quando qesta ha invece un potenziale semplificativo e miglorativo eccezionale. A patto che sia effettivamente implementato.
In effetti a tutte le piccole imprese sarebbe utilissimo acquisire la “filosofia” dell'approccio per processi che è il presupposto della cerificazione di qualitá.
La schematizzazione di un processo infatti, per quanto semplice questo possa essere, rivela al gestore numerose occasioni di verifica, ottimizzaziome e migioramento.
Come accade spesso vedere una cosa "nero su bianco" offre l'occasione di guardarla con maggior realismo e distacco, in una parola con piú razionalitá. In queste particolari condizioni l'operatore, a qualsiasi livello, puó individuare con maggiore facilitá ed efficacia i passaggi critici delle procedure, le eventuali ridondanze, i punti da controllare con maggiore attenzione per assicurarsi una maggiore qualitá finale.

Inoltre, in azienda, il processo produttivo schematizzato e scritto è estremamente facile da spiegare e trasmettere tra le risorse umane che spesso si avvicendano o subentrano. Questo si traduce in maggiore rapidità di inserimento, maggiore intercambiabilità delle risorse e mantenimento del livello di qualità richiesto dal gestore. Meglio di così!