Che si possa sbagliare è assodato, umano, ma la perseveranza nell'errore sconfina in qualcos'altro.
Sono sempre di più gli autorevoli esperti che insistono sulla necessità di considerare l'amministrazione pubblica della cultura e del turismo qualcosa di fisiologicamente e strategicamente legato, almeno nella teoria.
Sono sempre poche le amministrazioni pubbliche, a partire dal governo e fino ai comuni, che almeno facciano un tentativo di recepire questa importante indicazione metodologica.
In queste amministrazioni oltre a non prendere l'iniziativa non si riesce neanche ad approfittare delle occasioni offerte da rimpasti, dimissioni o destinazione ad altri incarichi di ministri, sottosegretari, assessori.
Continuiamo così a tenere strutturalmente scollegata la cultura dal turismo lamentandoci poi che le manifestazioni culturali non producono reddito e che il turismo non si integra con le risorse del territorio.
Se non è schizofrenia questa!
Sono sempre di più gli autorevoli esperti che insistono sulla necessità di considerare l'amministrazione pubblica della cultura e del turismo qualcosa di fisiologicamente e strategicamente legato, almeno nella teoria.
Sono sempre poche le amministrazioni pubbliche, a partire dal governo e fino ai comuni, che almeno facciano un tentativo di recepire questa importante indicazione metodologica.
In queste amministrazioni oltre a non prendere l'iniziativa non si riesce neanche ad approfittare delle occasioni offerte da rimpasti, dimissioni o destinazione ad altri incarichi di ministri, sottosegretari, assessori.
Continuiamo così a tenere strutturalmente scollegata la cultura dal turismo lamentandoci poi che le manifestazioni culturali non producono reddito e che il turismo non si integra con le risorse del territorio.
Se non è schizofrenia questa!
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